La vetrata artistica della Scuola di Matematica
La storia della vetrata artistica disegnata per la facciata della Scuola di Matematica della Città Universitaria di Roma inizia nel 1935, quando l'opera viene commissionata alla ditta "Luigi Fontana" che la realizza al costo di 35 mila lire su cartoni preparatori di Gio Ponti, disegni purtroppo oggi introvabili. Con la distruzione della vetrata durante la seconda guerra mondiale (probabilmente a causa dell'onda d'urto provocata dai bombardamenti al quartiere San Lorenzo) dell'opera rimangono solo poche testimonianze: tra queste la copertina del numero 98 della rivista Domus che riporta in copertina il disegno di Ponti.
Nel disegno la figura dell'angelo rappresenta quella del messaggero che mette in comunicazione realtà diverse: il cielo con la terra, relazione che rappresenta per Ponti (uomo di profonda sensibilità religiosa) il rapporto tra sapere di Dio e sapere degli uomini; ma anche la parte sinistra del disegno, una figura femminile identificata probabilmente con la geometria, la razionalità e la scienza, con la parte destra in cui alcuni discepoli sono intenti alla lettura e alla meditazione e alludono forse alla presenza della biblioteca in quello spazio.
La vetrata originale, di indubbia suggestione cromatica e semantica, ha ripreso vita, se pur per soli due giorni (nel novembre del 2017), grazie a una proiezione luminosa in situ. Il progetto è stato realizzato da un Workshop di studenti del Master in I livello in Lighting Design della Sapienza, guidato da Andrea Caracciolo con la supervisione di un gruppo di docenti.
(Fonte: "La vetrata artistica della Scuola di Matematica", di S. Catucci, G. Garroni, S. Salvo, Roma, 2017)
Maria Rosaria Del Ciello