Raccolta documentaria dell'Istituto di Fisica "Guglielmo Marconi"

Tipologia Collezione / Raccolta
Data cronica
1932-1998
L'edificio dell'Istituto di Fisica all'interno della città universitaria (anni '60)
L'edificio dell'Istituto di Fisica all'interno della città universitaria (anni '60)

Tipologia

Raccolta

Numerazione

Numero definitivo
19

Contenuto

Il Fondo è composto in gran parte dalla documentazione relativa alla progettazione dell'edificio dell'Istituto di Fisica all'interno della città universitaria, poi intitolato a Guglielmo Marconi, conservata presso il Museo di Fisica fino al 2020, anno in cui è stato depositato presso la Biblioteca per essere conservato insieme agli altri Archivi personali costituenti il patrimonio archivistico del Dipartimento ; è conservata inoltre altra rilevante documentazione relativa alla vita istituzionale e scientifica dell'Istituto.

Consistenza rilevata

Consistenza (testo libero)
3 scatole per 0,35 metri lineari

Storia istituzionale/Biografia

L’ Istituto di Fisica inizia la sua fase di rinnovamento nel 1872 quando Pietro Blaserna viene chiamato a ricoprire la cattedra di Fisica Sperimentale e ad assumere la direzione dell’Istituto; nel 1881 l’Istituto si trasferisce in via Panisperna nel nuovo edificio fatto costruire dallo stesso Blaserna, all’avanguardia in Italia per la concezione degli spazi destinati ai laboratori di ricerca e all’insegnamento. La crescita del settore disciplinare della fisica continua con Orso Mario Corbino (senatore del Regno e ministro della pubblica istruzione) che nel 1918 succede a Blaserna : fondamentale è il suo supporto alle attività di ricerca di Enrico Fermi e del suo gruppo. Infatti nel 1926 Enrico Fermi vince a Roma la prima cattedra di Fisica Teorica, istituita in Italia grazie a Corbino ; intorno a lui si raccolgono i giovani Edoardo Amaldi, Emilio Segrè, Franco Rasetti, Ettore Majorana : i “ragazzi di via Panisperna”- Rasetti, Segrè, Amaldi e il chimico Oscar D’Agostino - guidati da Fermi, scoprono nel 1934 la radioattività indotta dai neutroni e nello stesso anno il gruppo, al quale si è aggiunto Bruno Pontecorvo, studia le proprietà dei neutroni lenti.
Nel 1936 l’Istituto fisico (che si intitolerà a Guglielmo Marconi dal 1937, in onore del grande scienziato inventore scomparso, premio Nobel per la fisica nel 1909) si trasferisce alla Città universitaria, nella attuale sede del Dipartimento di Fisica ; il 1938 segna il conferimento del premio Nobel per la fisica a Fermi ma anche la fuga dei cervelli dall’Italia, a partire dallo stesso scienziato. A tenere le fila dell’Istituto Fisico di Roma rimane solo Amaldi e con lui, a collaborare alle ricerche, Gilberto Bernardini, Bruno Ferretti, Mario Ageno, i giovani neolaureati Oreste Piccioni e Marcello Conversi, Giancarlo Wick e B. N. Cacciapuoti. Nel 1946, Conversi, Ettore Pancini e Piccioni portano a termine a Roma un esperimento che segna l’inizio della fisica delle alte energie e che dimostra che le particelle penetranti dei raggi cosmici (oggi detti “muoni”) non sono le particelle ipotizzate da Yukawa.
Nel 1951 viene fondato l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), del quale Amaldi sarà presidente dal 1960 al 1965 e lo stesso, tra il 1952 e il 1954, è segretario generale del CERN provvisorio di Ginevra. Nel 1959 viene completato a Frascati, sotto la direzione di Giorgio Salvini (primo direttore dei Laboratori Nazionali di Frascati, presidente dell’INFN dal 1966 al 1970, e ministro dell’Università e della Ricerca scientifica nel 1995), l’elettrosincrotrone da 1100 MeV .
Nel 1960 viene realizzato a Frascati AdA, il primo anello di accumulazione a fasci collidenti per elettroni e positroni ideato da Bruno Touschek, docente dell’Istituto di Fisica: una macchina a cui si sono ispirati tutti i grandi collisori costruiti poi nel mondo. Nel 1962 Amaldi promuove la creazione della European Space Research Organization (ESRO), da cui nascerà successivamente l’ESA (European Space Agency).
Con decreto rettorale del 15 gennaio 1983 è istituito il Dipartimento di Fisica nella sua attuale denominazione.
 

Storia archivistica

Il nucleo originario della documentazione è costituito dai progetti dell'Istituto di Fisica della Reale Università degli studi di Roma redatti dall'architetto Pagano a partire dal 1932 e dalle varianti elaborate da altri progettisti nei decenni successivi ; a questi si sono aggiunte altre carte e materiale fotografico e sonoro conservati a cura del Gruppo di storia della fisica.
Riordinamento ed inventario a cura di Antonella Cotugno.
Consulenza tecnica, per la parte relativa alla prima serie, del geom. Daniele Ciccalotti e delle dott.sse Valentina Ciaffoni e Chiara Lisciotto, laureande presso il Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura.

Modalità di acquisizione

ll Fondo è composto dalla documentazione conservata per lungo tempo dal Museo, dalla biblioteca e dal Gruppo di storia della Fisica del Dipartimento e depositata nel corso del 2020 presso la biblioteca

Criteri di ordinamento

Il metodo di ordinamento è quello storico, che col suo carattere oggettivo permette di ricostruire l'ordine originario delle carte, vale a dire l'ordine che le carte ebbero al momento della loro nascita secondo la loro fisionomia originaria.

Struttura

Serie 1: Progetti dell'Istituto di Fisica
Serie 2 : Documentazione varia
Serie 3 : Fotografie e registrazioni

Consultabilità

Il fondo è consultabile presso la biblioteca del Dipartimento di Fisica di Sapienza Università di Roma. L’accesso alla documentazione è consentito agli utenti previa compilazione del registro delle presenze e della scheda di richiesta delle unità archivistiche da consultare nella quale saranno indicati i dati anagrafici e le informazioni utili alla ricerca.

Bibliografia

- A. BASSI e L. CASTAGNO, Giuseppe Pagano, Bari, Laterza, 1994
- G. DURANTI, Pagano, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 80, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014
- L. MARZI, Giuseppe Pagano, L'Istituto di Fisica a Roma, 1932-35, in Costruire in laterizio n. 128, marzo/aprile 2009
- C. MELOGRANI, Giuseppe Pagano, Milano, Il balcone, 1955
- G. PAGANO, Architettura e città durante il fascismo, Bari, Laterza, 1955
- G. P., fascicolo monografico di Costruzioni-Casabella, 1946, n. 195-198  
- A.  SAGGIO, L'opera di Giuseppe Pagano tra politica e architettura, Bari, Dedalo, 1984

Note

Tra i media: Il futuro ha un cuore antico. Viaggio sulle orme dei padri del design. Pagano e Persico: una profezia per l'architettura. Milano, 18 gennaio 2017, Museo Bagatti Valsecchi, intervista a Francesco Moschini, storico dell'arte e dell'architettura

Link esterni

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Persona

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