Enrico Persico
Tipologia Fondo
Data cronica
- 1919 - 1969
Tipologia
- Fondo
Numerazione
- Numero definitivo
- 11
Contenuto
- Il materiale conservato nelle scatole da 1 a 46 e la collezione degli estratti propri e in maggior misura di altri (scatole 68-73) provengono dallo studio, le scatole 47-67 contengono la documentazione trasferita dall'abitazione privata. La documentazione dell'archivio privilegia soprattutto gli anni della vita di Persico successivi al suo ritorno a Roma nel 1950, anche se particolarmente significativi sono alcuni quadernetti di appunti riguardanti il sodalizio con Enrico Fermi durante gli ultimi anni del liceo. Copia fotostatica della ampia corrispondenza intercorsa tra Persico e Fermi negli anni universitari è conservata nell'Archivio Amaldi Eredi.
Consistenza rilevata
- Consistenza (testo libero)
- 72 scatole.
Storia istituzionale/Biografia
- Persico nacque a Roma nel 1900; laureatosi nel 1921, divenne già nel 1926 docente di fisica all'Università di Roma. Sin dall'adolescenza fu amico di Enrico Fermi, con cui elaborò un lavoro sulla meccanica ondulatoria. Entrambi parteciparono al primo concorso indetto in Italia per la cattedra di Fisica teorica, voluta da Orso Mario Corbino. Vincitori del concorso, a Fermi toccò la cattedra a Roma, a Persico quella di Firenze. Nel 1930 si trasferì a Torino - dove rimase fino al 1947 - per la cattedra di Fisica teorica, insegnando meccanica quantistica e fisica matematica (le sue lezioni saranno poi pubblicate nel volume Fondamenti di meccanica atomica). Dal 1947 al 1950 diresse l'Istituto di fisica di Laval in Quebec; al ritorno in Italia, Persico si stabilì a Roma, dove occupò prima la cattedra di Fisica superiore, poi di Istituzioni di fisica teorica (dal 1953 al 1959). Dal 1953 al 1957 fu direttore della Sezione teorica dei Laboratori nazionali di Frascati. Morì a Roma nel 1969.
Storia archivistica
- Il fondo conservato presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Roma La Sapienza è tutto ciò che rimane delle carte personali e scientifiche di Enrico Persico. La documentazione oggi disponibile, proveniente dalla biblioteca dell'Istituto di Fisica, dove era depositata probabilmente dalla morte di Persico o poco dopo, è stata acquisita nel 1981 dal Gruppo di storia della fisica. L'archivio appare senz'altro mutilo del materiale relativo a molti anni della vita di Persico, soprattutto precedenti al suo ritorno a Roma, ed è possibile che molto possa essere andato perduto già durante la vita di Persico, contraddistinta da numerosi spostamenti anche da città a città. Alla sua morte egli lasciò erede l'Accademia dei Lincei che si occupò dei beni conservati presso la sua abitazione, probabilmente trasferendo le carte (o una loro parte) presso la biblioteca dove è plausibile credere fossero già state depositate quelle provenienti dallo studio che il professore occupava in Istituto. E` abbastanza facile infatti individuare nel materiale che costituisce l'intero fondo almeno due nuclei omogenei che sono caratteristici delle due diverse provenienze. quella universitaria e quella casalinga, non tanto per quanto riguarda il tipo di documentazione, sostanzialmente simile, quanto per i materiali di conservazione (buste, faldoni, scatole di cartone o altro). Dall'analisi di questi dati estrinseci e dalle informazioni fornite da chi ha preso in consegna le carte presso il Dipartimento si può affermare con ragionevole certezza che il materiale reperibile nelle scatole da 1 a 46 (fascc. 1-220) e la collezione degli estratti (oggi collocati nelle scatole 68-72) provengono dallo studio dell'Istituto. Questo gruppo di documentazione era conservato in parte in uno schedario con due grandi cassetti organizzati con cartelline appese, contraddistinte da titoli dati originariamente da Persico, tranne che per una piccola parte di carte non condizionate in fascicoli, ma accumulate senza ordine nell'ultimo cassetto. Questo materiale è stato prelevato dallo schedario al momento del trasferimento dalla biblioteca al Dipartimento e collocato in fascicoli che riportano esattamente i titoli desunti dalle cartelline originali (tranne che per le carte sciolte, fascicolate e titolate ex novo) e raccolto, nell'ordine in cui era stato trovato nello schedario, in scatole numerate da 1 a 28 (fascc. 1-195 e 265-291).Questo lavoro, compiuto a cura del Gruppo di storia della fisica, è stato seguito poco dopo dalla schedatura e inventariazione dei soli fascicoli della corrispondenza, trovati già isolati rispetto al resto del materiale. Un'altra parte della documentazione 'universitaria' si trova conservata in scatole d'archivio (oggi numerate da 29 a 46, fascc. 196-220) con titoli originali autografi di Persico sulla costa, all'interno delle quali le carte sono a volte raccolte in cartelline con titoli originali, nel caso che il materiale non sia tutto omogeneo e quindi non sia sufficiente il titolo generale della scatola. Gli estratti, infine, provenivano da un grosso scatolone di cartone senza nessuna indicazione. Nonostante il fatto che la quasi totalità delle carte conservate nello studio fosse raccolta e titolata, probabilmente collocata nelle cartelline da Persico periodicamente, a incrementare 'pratiche' già aperte o a crearne di nuove quando servisse, la successione dei fascicoli così come sono stati trovati nel raccoglitore non suggerisce alcun criterio di ordinamento originale a cura dello stesso Persico, che probabilmente teneva sotto controllo il materiale così come lo andava raccogliendo e selezionando, senza bisogno di creare una qualsiasi struttura di riferimento, sia pur un semplice ordine cronologico di inizio della pratica o un ordine alfabetico in base al titolo. In qualche caso si trova identità di materiale tra i fascicoli dello schedario e il materiale conservato nelle scatole, forse dovuto al trasferimento, da parte dello stesso Persico, di documentazione troppo consistente dalle cartelline appese in scatole più capaci, ma nemmeno questa sembra una pratica costante, di 'svecchiamento' dell'archivio, conservato più comodamente nello schedario piuttosto che nelle scatole. Eccezione a questo criterio si riscontra nella corrispondenza (oggi conservata nelle scatole l-3, fascc. 265-291), ordinata anno per anno dal 1946 e definita da Persico personale o privata. Gli estratti erano probabilmente raccolti in un raccoglitore (di cui non abbiamo notizia), perché tuttora si trovano divisi da separatori di cartone con l'indicazione della materia in base alla quale Persico li conservava. La parte del materiale probabilmente proveniente dalla casa privata di Persico (scatole da 47 a 67, fascc. 221-264) è conservato in scatole d'archivio diverse anche tra loro, forse alcune delle quali originali e altre utilizzate da chi ha prelevato le carte. L'impressione, non confortata da informazioni certe, è che sia stata operata una selezione dei documenti che Persico conservava presso di sé tralasciando di consegnare alla biblioteca dell'Istituto carte che sono forse state scartate definitivamente, mancando oggi completamente notizie relative a documentazione reperibile altrove. La maggior parte di questi contenitori riporta segnature e titoli, non sempre corrispondenti al contenuto, dattiloscritti o manoscritti con calligrafie diverse, una quasi certamente di Persico, l'altra non facile da identificare. Se la prima impressione potrebbe far credere di trovarci di fronte a un sistema organizzato di schedatura e conservazione delle carte, la lacunosità delle segnature rilevabili rende impossibile la ricostruzione di un qualsiasi tracciato di riferimento, essendo, tra l'altro, molto difficile capire quali indicazioni siano originali e quali date da chi ha trasferito le carte, e, in questo caso, se siano state copiate da contenitori andati perduti o date ex novo. Le segnature che si possono rilevare sono lettere (C, D, F) seguite a volte da numeri, su scatole che conservano materiale non omogeneo per contenuto o formato, e altre lettere (L, O, P, Q, U, Y) seguite da una sorta di titolo per materia (Acceleratore, Fascicoli isolati, Corsi diversi miscellanea, Bozze, Dispense varie, Scienza e politica) che corrispondono solo in pochi casi al contenuto dei fascicoli conservati nelle scatole relative. E' evidente l'incompletezza del materiale originario, ma non è possibile stabilire se fosse voluta da Persico, che aveva forse operato degli scarti sul materiale precedentemente ordinato, o se sia da attribuire ai suoi eredi che non hanno ritenuto di dover conservare tutta la documentazione che si trovavano a disposizione. E' anche possibile che Persico avesse semplicemente abbozzato un sistema di ordinamento, che poi aveva seguito solo parzialmente, ammettendo che le tracce oggi visibili siano parte di un sistema ideato da Persico e non da altri successivamente. Anche questo materiale comunque era conservato all'interno delle scatole prevalentemente fascicolato in cartelline con titoli originali, con pochissime carte sciolte. La descrizione complessa dello stato in cui la documentazione è stata trovata è necessaria per spiegare e giustificare le scelte che sono state adottate nel corso del lavoro di schedatura, ordinamento e inventariazione. Le carte sono state schedate per singole unità a livello di fascicolo e sottofascicolo, conservandone l'integrità che è certamente dovuta alla volontà di Persico e si è riportata la schedatura già compiuta per i fascicoli della corrispondenza. Al titolo (originale nella maggior parte dei casi) si è affiancata una descrizione abbastanza dettagliata del materiale spesso eterogeneo conservato nei fascicoli, dando conto della tipologia documentaria e segnalando il materiale a stampa; le note danno indicazioni relative a elementi estrinseci dei fascicoli e riportano le segnature delle scatole, quando compaiono. La datazione è relativa alla pratica, e si segnalano nella nota alla data gli estremi cronologici del materiale conservato in allegato. Per ogni fascicolo è segnalata la collocazione nelle buste in cui oggi è definitivamente condizionato l'intero archivio. Per la raccolta degli estratti è stata compilata una scheda bibliografica per ogni singolo pezzo.
Criteri di ordinamento
- Non avendo trovato tracce significative, in seguito all'analisi delle carte schedate, di un ordinamento originale voluto da Persico. se non nei modi che sono stati segnalati nella descrizione dello stato del fondo a tutt'oggi, si é dovuto affrontare il problema di come presentare agli utenti-studiosi le informazioni raccolte durante la schedatura. La scelta è stata quella di organizzare le schede seguendo gradi aree tematiche, che potessero guidare la consultazione del materiale, cercando di condizionare il meno possibile le diverse domande che da parti diverse si possono porre alla documentazione del fondo. Non avendo appunto la documentazione una strutturazione costituita dal suo creatore, che sarebbe stata già di per sé un'informazione utile alla consultazione, si è preferito non imporre, nei limiti della necessità di dare comunque uno strumento di consultazione, un'interpretazione troppo vincolata alle scelte dell'ordinatore. Per questa ragione l'ordinamento proposto nel presente inventario è solo cartaceo, non rispecchia cioè la reale successione dei fascicoli del fondo, che conservano la loro collocazione originale, nell'ordine in cui sono stati trovati. Si è volute lasciare, per ora, visibile la struttura del l'archivio, sia pur probabilmente casuale, favorendo la possibilità di reperire, nel corso del tempo, elementi che possano forse chiarire meglio la volontà di ordinamento di Persico, se ce n'è mai stata ma anche permettendo di incrementare il fondo con eventuale altro materiale, che potrebbe essere senza difficoltà inserito nelle serie dell'ordinamento virtuale, senza sconvolgere l'organizzazione dei fascicoli nelle scatole. Per questa ragione ogni fascicolo riporta un numero di codice che lo individua all'interno della struttura per serie e sottoserie e, accanto al titolo, la reale collocazione nell'archivio, cioè la scatola di conservazione e il numero in successione continua attribuito ad ogni fascicolo, nell'ordine in cui è stato schedato. Il fondo è dunque diviso in tre serie tematiche: Corrispondenza, Attività didattica e Attività scientifica. La prima è ordinata cronologicamente, le altre sono organizzate in sottoserie e poi ordinate secondo criteri cronologici o alfabetici. Ad ognuna di esse è premessa una piccola introduzione esplicativa dei tipo di documentazione raccolta e dei criteri di ordinamento. A conclusione si trovano gli estratti che Persico conservava, come abbiamo detto, in gruppi per materia i cui titoli sono riportati nelle sottoserie, che sono ordinate cronologicamente.
Consultabilità
- Il fondo è consultabile presso la biblioteca del Dipartimento di Fisica di Sapienza Università di Roma. L’accesso alla documentazione è consentito agli utenti previa compilazione del registro delle presenze e della scheda di richiesta delle unità archivistiche da consultare nella quale saranno indicati i dati anagrafici e le informazioni utili alla ricerca.
Bibliografia
- Per notizie sulla vita e l'attività di Persico si veda Ricordo di Enrico Persico, di E. Amaldi e F. Rasetti, estratto dal «Giornale di Fisica», vol. XX, n. 4, 1979 e la cronologia presente nel volume L'archivio di Enrico Persico. Parte I: La Corrispondenza, a cura di G. Battimelli, M. De Maria, G. Paoloni, Roma, Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Roma La Sapienza, 1990.
Note
- Tra i media allegato il Thesaurus a cura di Lucia Orlando
Strumenti di ricerca
- Inventario a cura di E. Mazzina e L. Orlando (Memoria srl), 1997. Un thesaurus rende disponibili molti descrittori strutturati e organizzati gerarchicamente che consentono percorsi di ricerca personale e aggiungono informazioni sul contenuto del materiale conservato in ogni fascicolo. Per questo si rimanda all'introduzione premessa al thesaurus stesso, a cura di Lucia Orlando [il thesaurus, in formato pdf, è associato alla presente scheda].
Link esterni