Edoardo Amaldi
Tipologia Fondo
Data cronica
- 1873 - 1990
Tipologia
- Fondo
Numerazione
- Numero definitivo
- 2
Contenuto
- L'Archivio Amaldi, con le sue 661 scatole d'archivio, 3.397 fascicoli che contengono, tra le altre cose, 30.000 lettere, rappresenta il maggiore tra gli archivi degli scienziati dell'Università di Roma.
Il fondo Amaldi è diviso in tre sezioni: la sezione "Archivio Dipartimento Fisica - ADF" (332 scatole) comprende le carte provenienti dall'archivio del Dipartimento, già conservate a cura della segreteria. La maggior parte di questa documentazione costituisce il nucleo delle carte istituzionali del fondo Amaldi.
Le carte raggruppate nelle sezioni "Archivio Amaldi Dipartimento - AAD" (198 scatole) e "Archivio Amaldi Eredi- AAE" (100 + 16 scatole) hanno natura diversa rispetto alle precedenti, mentre presentano caratteristiche simili tra loro. Questi documenti hanno un contenuto più spiccatamente scientifico o legato alle attività saggistiche, didattiche e di impegno civile. In particolare, nella partizione "Primo e secondo versamento", è da segnalare la presenza di alcune serie che comprendono corrispondenza alla quale Amaldi attribuiva un carattere più strettamente privato, oltre a diari personali e quaderni di lavoro.
Alla sezione Archivio Amaldi Eredi - AAE, vanno aggiunte le 16 scatole del secondo versamento e le 14 scatole degli ultimi versamenti delle carte provenienti da casa Amaldi di Rignano Flaminio, che costituiscono le carte più personali e familiari.
Nel Fondo sono infine conservate copie di tutte le pubblicazioni del grande fisico italiano ; queste sono in fase di catalogazione e sono presenti sull'OPAC Sapienza.
Storia istituzionale/Biografia
- Edoardo Amaldi nacque a Carpaneto (Piacenza) il 5 settembre 1908, figlio di Ugo Amaldi, illustre professore universitario di Matematica, fu tra i primi allievi di Enrico Fermi a Roma e fece parte del leggendario gruppo dei ''ragazzi di Via Panisperna'', nucleo originario della Scuola di Fisica romana. Tra i risultati più importanti ottenuti dal Gruppo romano, cui Amaldi contribuì attivamente, sono da ricordarsi gli studi pionieristici sulla radioattività e sulla fisica dei nuclei, che fecero guadagnare ai componenti del gruppo i più alti riconoscimenti mondiali, culminati nel Nobel per la Fisica attribuito a Fermi nel 1938. Nello stesso anno, Amaldi fu chiamato sulla cattedra di Fisica sperimentale a Roma, che ricoprì ininterrottamente per 41 anni. Un ben più arduo compito fu costretto ad assolvere negli anni immediatamente successivi, in quanto, a seguito delle leggi razziali, Fermi (la cui moglie, Laura Capon, era ebrea), Segrè, Rasetti e Pontecorvo abbandonarono l'Italia. Amaldi rimase quindi praticamente solo a tenere in vita la fiamma della ritrovata fisica italiana, accesa dal gruppo di Via Panisperna. Ciò egli fece non solo a livello nazionale, riaggregando i migliori ingegni della fisica attorno a progetti di ricerca comune (germi da cui nacquero ad esempio l'Infn, di cui Amaldi fu il primo presidente, e i Laboratori di Frascati), ma anche e soprattutto a livello europeo, con la creazione del Laboratorio europeo per la fisica delle particelle (Cern) di Ginevra, che costituì il primo esempio di un laboratorio di ricerca in fisica edificato su scala sovranazionale, e che ha giocato un ruolo determinante nella rinascita dell'Europa (dopo la tragedia della seconda guerra mondiale) come protagonista della ricerca fisica internazionale. Tra i contributi scientifici di Amaldi, oltre quelli già menzionati e a molti altri nel medesimo settore di fisica nucleare e subnucleare, sono da ricordare quelli relativi alla ricerca dei cosiddetti monopoli magnetici e quelli, più recenti, sulle onde gravitazionali, che testimoniano ancora una volta della sua apertura mentale ai più disparati campi della fisica. Accanto alla sua attività di scienziato, occorre anche menzionare l'impegno civile e umano di Amaldi, in particolare la sua adesione al Movimento Pugwash per il disarmo nucleare e la creazione di Isodarco (International school on disarmament and research on conflicts), di cui fu presidente fino alla morte. Morì a Roma il 5 dicembre 1989.
Storia archivistica
- Nel 1991 la famiglia Amaldi affidò le carte di Edoardo Amaldi al gruppo di storia della fisica del Dipartimento di fisica dell'Università di Roma "La Sapienza". Delle tre sezioni che costituiscono il fondo, la sezione "Archivio Dipartimento Fisica" contiene i documenti del Dipartimento di Fisica (secondo la denominazione dell'epoca Istituto di Fisica) dell'Università "La Sapienza", che di fatto coincidono con l'archivio personale di Edoardo Amaldi fino al 1961, anno nel quale Amaldi si dimette dalla direzione dell'Istituto di Fisica e della Sezione di Roma dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Tuttavia sono state acquisite anche le carte successive a tale data per due motivi: in primo luogo alcune di esse sono ancora il prodotto di attività scientifiche o istituzionali di cui Amaldi è stato protagonista (solo a titolo di esempio sono comprese tra queste le carte relative alla presidenza dell'Istituto Nazionale di Fisica nucleare, o quelle relative alla presidenza dell'European Committee for future accelerators); in secondo luogo anche quando le carte non riguardano la persona e l'attività di Amaldi, sarebbe stato privo di senso smembrare l'archivio del Dipartimento. Le carte raggruppate nelle sezione "Archivio Amaldi Dipartimento" e "Archivio Amaldi personale" provengono rispettivamente, le prime dallo studio di Edoardo Amaldi presso il Dipartimento e da altri locali del Dipartimento da lui utilizzati, le seconde dalla sua abitazione privata. Queste ultime sono state ritrovate in due tempi: le prime 100 scatole sono state depositate nella fase iniziale, mentre le ultime 16 scatole sono state ritrovate a qualche anno di distanza dalle precedenti, sempre presso l'abitazione privata di Amaldi e, pertanto, sono state considerate come parte integrante della sezione "Personale".
Gli ultimi versamenti risalgono al 2002 con l'arrivo delle scatole con le carte personali provenienti da Rignano Flaminio, residenza di vacanza della famiglia Amaldi e al 2009 con fascicoli di lavoro, quaderni di appunti e i fascicoli di lavoro di Ginestra Giovene Amaldi.
Con decreto del 21 febbraio 2024 il fondo è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.
Criteri di ordinamento
- Nel corso del lungo lavoro di attività di riordinamento, ma anche di sola descrizione dei fascicoli, sono stati prodotti una serie di strumenti di consultazione delle carte che hanno rappresentato utili strumenti d'accesso, in attesa che venisse redatto l'inventario e che fosse schedata analiticamente tutta la corrispondenza. Negli anni '90 è stata ultimata la schedatura analitica della corrispondenza, per la quale è stato prodotto un indice analitico dei corrispondenti. Nel corso di venti anni di attività, in maniera discontinua, è stato prodotto anche un elenco di consistenza, che descrive accuratamente il contenuto dell'intero archivio che è stato informatizzato, in un primo momento con il software GEA e consultabile sulla Rete Archivi del Novecento, successivamente, dopo le attività di migrazione, è consultabile sulla piattaforma Archiui in dotazione presso il Dipartimento dal 2016. L'Archivio Amaldi è articolato nelle tre sezioni rispettivamente indicate come "Archivio Dipartimento di Fisica - ADF", "Archivio Amaldi Dipartimento - AAD", "Archivio Amaldi Eredi - AAE". Questa suddivisione corrisponde alla diversa provenienza delle tre parti dell'archivio, come meglio si vedrà nel seguito, per questo motivo si è ritenuto di descrivere semplicemente come elenco il contenuto dei fascicoli all'interno delle tre sezioni, mantenendo distinta la documentazione di ognuna. All'interno di due sezioni (ADF e AAD) sono stati rilevati gli indizi rinvenuti nella fase di compilazione dell'elenco di consistenza. Al momento questa mole di documentazione non è stata riordinata. Nella sezione Archivio Amaldi Eredi - AAE, sono distinti i tre nuclei pervenuti in Dipartimento in tre momenti diversi. Per il primo versamento è stato messo in opera un riordinamento virtuale, per il secondo versamento è riportato l'elenco di consistenza prodotto nel 1999 e per il terzo versamento è stato operato un riordinamento vero e proprio.
Note
- Nel corso del 2024 Antonella Cotugno e Alessia Miglino hanno effettuato una revisione dei primi due subfondi (ADF e AAD) al fine di rendere facilmente individuabile la collocazione dei singoli fascicoli all'interno della propria unità di conservazione al di là del riordinamento virtuale.