Giuseppe De Notaris
Tipologia
- Fondo
Numerazione
- Numero definitivo
- 1
Storia istituzionale/Biografia
Discendente di una nobile famiglia di Intra, sul lago Maggiore, Giuseppe De Notaris nacque a Milano il 5 aprile del 1805. Nel 1830 si laureò come Medico-Chirurgo nell’I.R. Università di Pavia con una tesi sui Chenopodi manifestando interesse per le Scienze naturali e in particolare per la Botanica. Dopo un breve periodo di esercizio della professione presso l’I.R. Delegazione Provinciale gli fu assegnata, nel 1832, una supplenza per la cattedra di Storia naturale botanica al Liceo di S. Alessandro durante l’assenza del titolare Giuseppe Balsamo Crivelli con il quale collaborò successivamente al riordino del Museo.
Interessato alle piante crittogame studiò e pubblicò importanti contributi alla conoscenza sulle Briofite d’Italia settentrionale e sui materiali raccolti nelle escursioni naturalistiche effettuate in Italia meridionale dedicandosi specificatamente ai Muschi d’Italia sui quali pubblicò le sue maggiori opere di briologia “Musci Italici” e “Briologia Italiana” che non vennero però mai completate.
I primi passi della sua ricerca scientifica coincisero con l’ascesa al trono di Carlo Alberto il quale si proponeva di promuovere il progresso delle Scienze. Così venne chiamato all’Università di Torino per lavorare come Assistente al Museo di Storia naturale nel 1834 e successivamente all’Orto botanico del Valentino nel 1836 dove collaborò con il professor Giuseppe Giacinto Moris stringendo con lui un duraturo rapporto di amicizia. Il suo soggiorno torinese fu ricco di studio, vedendo la partecipazione all’esplorazione floristica della Sardegna e della Capraia, ma anche molto duro per le scarse condizioni economiche
nonostante la sua fama lo precedesse. Nel 1839 fu chiamato con Decreto reale alla Cattedra di Botanica e alla direzione dell’Orto Botanico dell’Università di Genova dove visse per 33 anni e svolse la maggior parte della sua attività scientifica, didattica e organizzativa non solo ampliando e arricchendo l’Orto di nuove specie vegetali ma anche impostando lo studio di ricerca ed insegnamento universitario della Crittogamia.
A Genova, dopo aver compiuto il Repertorium Florae Ligusticae, proseguì gli studi di Briologia e di Crittogamia. Le sue memorie di studio descrivono minuziosamente su foglietti in parte inediti migliaia di specie accompagnate da accurati disegni illustrativi.
Durante i suoi studi non smise mai di erborizzare e raccogliere materiale botanico che arricchì le collezioni e gli erbari del suo e di altri Istituti italiani. La sua aspirazione era quella di pubblicare in Italia un grande Erbario di crittogame che facessero da fonte istruttiva per i giovani botanici attivandosi per l’istituzione di una Società Crittogamologica di studiosi dedicati che però non ebbe mai modo di essere portata a compimento. Non scoraggiatosi dai vani finanziamenti pubblici riunì nel 1858 studiosi della materia in una “Società Crittogamologica Italiana” ponendo le basi per l’ “Erbario Crittogamico Italiano” in due serie. Nel 1861 iniziò anche la pubblicazione del “Commentario della Società Crittogamologica Italiana” del quale furono pubblicati solo due volumi ripresi post mortem come “Atti” dai suoi allievi.
Il suo rigore lo portava a non tollerare le inadempienze, la superficialità, il lassismo e le irregolarità o corruzioni. Fu per questo sempre incline alle proteste per ricevere giustizia nel trattamento economico del suo ruolo ma mai per condurre una vita agiata bensì per disporre di maggiori e migliori mezzi per allargare gli studi. Ad un passo dalla vendita della sua biblioteca, in Italia e all’Estero ricevette importanti riconoscimenti: fu nominato membro di Società e Accademie scientifiche di molti Paesi, fu Rettore dell’Università di Genova dal 1863 al 1865, Università estere chiedevano il suo insegnamento presso le loro sedi; in Italia non accettò l’incarico di cattedra né a Torino né a Napoli a causa delle “umilianti” condizioni postegli. Nel 1871 fu invitato dal Ministro della Pubblica Istruzione ad unirsi al corpo docenti dell’Università di Roma che il botanico rifiutò in virtù della sua anzianità e instabilità sanitaria ma l’anno
successivo, nel 1872, all’invito del nuovo Ministro Antonio Scaiola non poté rifiutarsi e si trasferì a Roma con la promessa del Governo della fondazione di un Gabinetto di Crittogamia dotato di mezzi e attrezzature consone. Nel 1873 i fondi furono stanziati ma il Gabinetto non venne mai posto in essere, così come il progetto di un nuovo Orto Botanico a sostituzione di quello della Lungara, nel complesso di Via Panisperna. Contemporaneamente decise allora di convogliare la sua biblioteca, le sue collezioni e i suoi microscopi in alcune stanze del Convento di S. Antonio per permetterne la consultazione da parte dei giovani studenti di Botanica crittogamica.
Nel gennaio del 1877, poco dopo aver nominato Giuseppe Cuboni suo Assistente morì improvvisamente, povero di lavori compiuti ma ricco di riconoscimenti che con la sua metodica organizzazione, raccolse in un elenco di 47 diplomi conferitigli da Accademie e Società da lui definito, ed intestato ironicamente “Cronachetta diplomatica” e corredato da commenti che nell’utilizzo quotidiano lo avevano contraddistinto.
Storia archivistica
Dopo la morte di De Notaris la maggior parte dei suoi documenti e manoscritti furono conservati dalla figlia Virginia e dal genero Giuseppe Cuboni, suo allievo e primo direttore della Stazione di Patologia Vegetale di Roma, la cui morte permise l'acquisizione da parte dell'Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale dei documenti in quanto erede della "Stazione". Grazie alla vendita da parte della vedova De Notaris e sua figlia la documentazione giunge all'Istituto di Botanica dove la ricerca per l'individuazione e la collocazione dei libri e degli opuscoli di Giuseppe De Notaris in uno spazio a lui dedicato ebbe inizio diversi anni fa su proposta del Prof. Giorgio Bazzichelli. Il primo problema da risolvere fu quello di cercare quale, tra i libri della Biblioteca, fosse appartenuto al De Notaris; da qui la necessità di comporre un catalogo topografico, scorrere tutti i libri della Biblioteca e individuare gli esemplari in cui risulta essere presente il timbro di possesso DNTRS. Successivamente fu trovato uno spazio dove ricostituire il Fondo librario così che oggi i volumi sono ordinati secondo la collocazione a formato. L’inserimento dei libri nel catalogo elettronico avvenne intorno agli anni 2000 ed è stato corredato, nel corso degli anni, dalla catalogazione e digitalizzazione delle opere con lo scopo di renderle fruibili in formato digitale e preservarne gli originali.
Modalità di acquisizione
- Il Fondo De Notaris comprende 359 libri e 503 opuscoli conservati presso Biblioteca del Dipartimento di Biologia Ambientale insieme alla documentazione archivistica. Tutto il materiale bibliografico è stato catalogato nell'OPAC del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) e scansionato. Il Fondo De Notaris si compone di opere che il botanico raccolse per tutta la vita, anche quando fu costretto a far fronte a ristrettezze economiche. I documenti archivistici sono emersi durante il lavoro di organizzazione del Fondo che comprende, fra gli altri, l'atto notarile di acquisto della sua biblioteca, "una delle più ricche d'Europa, messa insieme a forza di fatiche e di stenti" come scrisse egli stesso.
Consultabilità
- I documenti archivistici sono consultabili presso la biblioteca del Dipartimento di Biologia Ambientale di Sapienza Università di Roma previo appuntamento.
Bibliografia
- A. GRANITI (a cura di), Convegno su: La figura e l'opera di Giuseppe De Notaris (1805-1877), Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, Pallanza, 22 settembre 1990
Mostra virtuale: Giuseppe De Notaris. Il fondo librario nella Biblioteca del Dipartimento di Biologia Ambientale, Sapienza Roma
Link esterni